Rifatte senza glutine: lo sfincione palermitano

Ammetto di essere un pò emozionata… dopo mesi passati a seguire in silenzio questa bellissima iniziativa (in silenzio, ma con l’acquolina in bocca!), da questo mese partecipo anch’io. Non potevo scegliere momento migliore, la ricetta di Stefania è favolosa e mi sono divertita tantissimo a riprodurla (e a mangiarla!). Questa la ricetta originale.

E questa la mia rivisitazione.

Visto che a sbafarci questa prelibatezza saremmo stati solo io e il Presidente, ho dimezzato le dosi. (ammetto che è stata anche una precauzione…nel caso avessi combinato un macello). Inoltre, non tollerando benissimo il lievito di birra ho provato a sostituirlo con il lievito madre senza glutine (creato a suo tempo con la ricetta di Felix e Cappera). Il colore un pò giallo della pasta è dovuto alla presenza della farina di mais nel lievito.
Dunque, questi sono gli ingredienti e le dosi che ho usato:

per l’impasto
– 175 g maizena
– 200 g riso
– 200 g di lievito madre (ce ne andava un pò di più, ma non ne avevo moltissimo)
– 30 g di burro
– 7,5 grammi di sale
– 225 g latte

per la salsa
– 300 g di passata di pomodoro (non uso pelati a casa…)
– 150 cipolla (ne ho messa un pò di meno per paura che si sentisse troppo, invece da al sugo un sapore delizioso)
– olio
– parmigiano ( a volontà)
– 25 g di pan grattato
– sale
– origano

Per preparare l’impasto, ho mescolato le due farine con il burro fuso ed ho unito il lievito madre sciolto nel latte tiepido. Ho lavorato il tutto con l’impastatrice finchè l’impasto non è risultato ben amalgamato e l’ho lasciato lievitare per 12 ore.
Una volta lievitato per benino, l’ho trasferito in una teglia piccolina cercando di non strapazzarlo troppo ed ho unito la salsa che avevo preparato nel frattempo seguendo passo passo la ricetta originale.

Il risultato mi è piaciuto tantissimo!

Se però volete provare anche voi a rifare questa ricetta con il lievito madre al posto del lievito di birra, consiglio di standere l’impasto un pò più basso, altrimenti rischia di essere troppo compatto e non spugnoso come l’originale.
Io di sicuro ci riproverò per perfezionare l’opera, è troppo golosa!

Un abbraccio a tutte le rifatte, ci vediamo il 15 di maggio con la torta amaretto di Gaia

 

Patate piccanti con taccole e pomodorini

Oggi ricettina improvvisata. Tanto lavoro e poco tempo….di nuovo. Sob! Quando non si ha tempo di spulciare blog e forum a caccia di un piatto goloso e stuzzicante, resta solo la fantasia.
Perciò ecco qui la mia ricetta inventata: patate piccanti con taccole e pomodorini!
Suona bene calcolando che rastrellato tutto quello che ho trovato in casa  e l’ho messo insieme quasi a casaccio 🙂 Il risultato però è stato davvero gustoso, rustico e parecchio saporito.

Questi gli ingredienti del tutto approssimativi (visto che non ho pesato nulla e ho dosato a caso!)

– 4 patate (di media grandezza)
– 3 o 4 etti di taccole (aumentate o diminuite a gusto vostro)
– una decina di pomodorini (io ho usato i piccadilly)
– peperoncino (io ho abbondato)
– olio evo
– aglio (uno spicchio per le patate e mezzo per le taccole)
– sale
– vino bianco (mezzo bicchiere)

Fate soffriggere in una padella capiente dell’olio evo, uno spicchio d’aglio ed il peperoncino. Quando l’olio comincerà ad essere profumato, unite le patate tagliate a tocchetti piccoli (così cuoceranno più in fretta e si insaporiranno di più) e coprite con un coperchio. Non giratele troppo finchè non avranno iniziato a fare un pò di crosticina, altrimenti rischiate di spappolarle. Una volta dorate, sfumate col vino bianco e lasciate a cuocere a fuoco non troppo alto e senza coperchio finchè non sarà evaporato. Poi aggiungete il sale.

In un’altra padella fate soffriggere olio evo, mezzo spicchio d’aglio (non sono una grandissima amante) e un pizzico di peperoncino (qui sono andata cauta perchè avevo abbondato sulle patate), aggiungete le taccole spezzettate, coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fuoco medio girando di tanto in tanto.
Quando le taccole saranno quasi cotte aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti e salate e quando il succo dei pomodori si sarà ridotto, trasferite tutto nella padella delle patate (che ormai saranno già di loro saporite a belle dorate).
Mescolate delicatamente per qualche minuto e lasciate raffreddare il tutto un pochino prima di servire (secondo me questo piatto è molto più buono se non viene servito troppo caldo).
L’esperimento mi ha lasciata davvero soddisfatta ed il Presidente ha spazzolato via tutta la teglia…. promosso anche l’intruglio! 😉

Uova alla Benedict. Una cosina leggera…

Chi di voi non ha mai sentito parlare delle uova alla Benedict? Se siete un minimo pratici di cucina o se siete solo dei tossico dipendenti di trasmissioni tipo Masterchef Usa, Top Chef e Hell’s Kitchen (come me, hi hi hi!) non potete non conoscerle. Si tratta di un uovo in camicia adagiato su una fetta di pane tostato con prosciutto, il tutto cosparso da salsa olandese… un tripudio di colesterolo e proteine assolutamente irresistibile!
Le persone normali quando tornano a casa alle 10 di sera dopo un’interminabile giornata di lavoro, per cena si preparerebbero al massimo un paio di uova al tegamino, ma visto che normale non lo sono (una che impasta stelline biscottose e sorridenti tanto normale non è…), io mi sono messa ai fornelli col Presidente con un unico ed ambizioso obiettivo: le uova alla Benedict!
E quando mi metto in testa una cosa….quella è! 🙂

La ricetta originale che ho usato la trovate qui.
Questi gli ingredienti:

– 1 uovo
– una fetta di pane tostato (io ho usato il pane affettato Coop senza glutine)
– una fetta di prosciutto (per me crudo e saporito)
– prezzemolo tritato
– un cucchiaio di aceto (da mettere nell’acqua per bollire l’uovo. Dicono che aiuti l’albume ad addensarsi, ma io non l’ho usato)

Per la salsa olandese:


– un tuorlo
– una noce di burro
– mezzo cucchiaino di succo di limone
– sale e pepe

Per prima cosa bisogna tostare il pane sul quale poi si metterà il prosciutto. Dopo di che si passa alle uova in camicia. Se vi dicono che le uova in camicia sono semplici non ci credete! O meglio, cuocersi si cuociono in un attimo, ma farle venire con una forma decente è un’altra faccenda.
Perciò dopo aver studiato attentamente la strategia migliore per non ritrovarmi con una stracciatella di uovo in tegame, ho adottato la tecnica di Julia Child (e chi sennò??). Con una spilla da balia ho fatto delicatamente un buchino sul guscio dell’uovo e l’ho tenuto nell’acqua bollente per 15 secondi. Questa operazione rende appena più denso l’albume ed è più facile che, una volta aperto nell’acqua, rimanga compatto (Julia Child la sapeva lunga….). Poi lo aprite delicatamente in una ciotolina e, dopo aver creato un vortice nell’acqua bollente con un cucchiaio, lo fate scivolare proprio nel centro del mulinello e continuate a girare l’acqua delicatamente. Dopo circa un minuto e mezzo (ma potete tenerlo di più se lo preferite ben cotto), ripescate l’uovo con delicatezza.
Dopo averci lavorato in due, al quarto tentativo io e il Presidente siamo riusciti ad avere l’uovo in camicia perfetto!

Grande soddisfazione!
A questo punto non resta che mettere in un piccolo mixer (nel mio caso un mini frullatore) il tuorlo dell’uovo con il burro fuso e frullare tutto per bene. Quando il composto sarà diventato spumoso, aggiungete il succo di limone, sale, pepe e frullate tutto di nuovo. Il risultato sarà una crema buonissima e assolutamente perfetta sulle uova. (Viva Julia Child!)
Adagiate l’uovo sulla fetta di pane e prosciutto, cospargetelo di salsa, date una spruzzatina di prezzemolo e …. voilat!

Per correttezza confesso che dopo averne mangiate un paio mi sono preparata un bicchierino di robetta effervescente per digerire…. così, giusto per precauzione 😉
Bon appetit!

Stelline felici. Per iniziare in allegria…

Questa è stata una delle primissime ricette che ho provato, quando ancora non ero particolarmente pratica di dolci senza glutine e di mix di farine. Ed infatti ho fatto un mezzo casino!

Volevo provare a fare i biscotti canestrelli, ma con una forma diversa (visto che non avevo l’apposito stampino). La ricetta originale è quella di Felix e Cappera, la trovate qui .
 
Questi gli ingredienti:
– 160 g di farina (io ho usato la Mix it! Ds)
– 110 g di burro a temperatura ambiente (quindi morbido e lavorabile)
– scorza di limone grattugiata oppure un cucchiaino di estratto di vaniglia (io ho messo il limone)
– 1 tuorlo (io ho usato un uovo intero perchè non so mai cosa fare del singolo albume che rimane e mi dispiace buttarlo via)
– zucchero a velo (ma io non l’ho usato perchè sono una drogata di cioccolato e volevo metterci quello!)
 
Una ricettina facile facile giusto per cominciare, basta mettere insieme tutti gli ingredienti e il gioco è fatto.
Si. Certo. Se si legge tutto correttamente si. Ma siccome io sono una pasticciona patentata, mi sono sbagliata e ho confuso la dose di zucchero con quella di burro. Ovviamente me ne sono resa condo dopo aver mescolato lo zucchero incriminato con la farina e averci aperto sopra l’uovo…..perfetto.Cominciamo bene! A questo punto non mi è rimasto altro fare che aggiungere la giusta dose di burro e sperare che i biscottini in questione non risultassero tremendamente stucchevoli…. il che, per fortuna, non è avvenuto.
Dopo aver amalgamato tutti gli ingredienti (giusti e sbagliati), ho steso l’impasto col mattarello su un foglio di carta da forno spolverato con un pizzico di farina e poi , con uno stampo a forma di stella, ho ritagliato i biscotti.
Il progetto iniziale era quello di immergere parzialmente le stelline nel cioccolato fuso per creare una sorta di pasticcino, ma temevo che l’eccesso di zucchero avesse reso i biscotti troppo fragili. Così ho sciolto del cioccolato fondente a bagnomaria aggiungendo un pizzico di burro per dare lucidità alla cioccolata (saggio consiglio datomi dal mio tesoro di suocera che riesce a trasformare in una super delizia qualunque tipo di alimento con la sola imposizione delle mani… benedetta donna!), ho messo tutto in una siringa da dolci e… ho disegnato uno smile su ogni biscotto.
Alla fine ho ottenuto dei biscotti dolci e friabili, ma gradevolissimi.
Si tratta di semplicissimi biscottini con un pizzico di cioccolata , ma il firmamento felice che ne è venuto fuori mi ha veramente messo di buon umore. Anche il Presidente, il mio tesoro di uomo, ha molto gradito e li ha spazzolati via in un batter d’occhio. Dunque, promosso il firmamento felice!Ps. con un pò di esperienza in più, per quanto riguarda la farina vi consiglio di usare il mix per crostate e biscotti di Felix e Cappera che trovate qui. Lo xantano è miracoloso e i biscotti che otterrete saranno appena meno sbriciolosi ed assolutamente identici a quelli glutinosi anche nella consistenza, oltre che nel sapore.

Si parte!

L’idea un pò folle di scrivere un blog, è nata in modo buffo su skype, durante una delle tante conversazioni con la mia amica Minimò (si Mary, proprio tu! ). Tra una battuta, uno scherzo, tante risate e molta ironia, mi ha detto: “Ma dai buttati! Metti tutti i tuoi pasticci culinari su un blog, sono sicura che ti divertirai e io non vedo l’ora di leggerti!”
“Prometto che ci penserò.” le ho risposto io.
Mi ci è voluto un pò di tempo, ma eccomi qui…per di più con già una lettrice assicurata! Mica è da tutti 😉
Allora sei pronta Minimò? Prepara coltello e forchetta, si parte!!!!