Il mio finto orto (composto da una bella fila di vasetti sapientemente posizionati sul davanzale del pianerottolo di casa) è ormai totalmente fuori da ogni controllo.
Non credo di aver mai avuto il pollice verde, per me le conoscenze di giardinaggio iniziano e terminano con un semplice “dai l’acqua alle piante”. Se dai l’acqua alle piante, loro crescono. Causa ed effetto, semplice no?
In realtà il dare regolarmente l’acqua alle piante è un’attività che non mi ha mai particolarmente entusiasmata (e che ho sempre avuto la tendenza a dimenticare), ma l’idea di avere a disposizione delle erbette fresche per cucinare mi entusiasmava eccome. Così ho deciso di provare con delle cose semplici tipo prezzemolo, maggiorana, salvia, rosmarino e timo, a cui di è aggiunto un vasetto di menta romana regalatomi da Tesorodisuocera.
Per il primo periodo è andato tutto bene. Io davo l’acqua e loro crescevano. Perfetto. Poi qualcosa è cambiato e le mie speziette hanno cominciato a diventare un tantino moleste, per poi trasformarsi in creature assolutamente anarchiche!
La maggiorana, per esempio, è ossessivo compulsiva. Lei deve crescere. Sempre e comunque, con o senza acqua, lei deve crescere a dismisura! Nel giro di poche settimane è diventata talmente tanto grande da somigliare ad un potus, con ciuffi e rametti che pendono da tutte le parti e più la poto, più lei la mattina dopo è di nuovo piena di ciuffi e rami.
Il rosmarino accanto a lei invece mi snobba. Semplicemente non mi calcola. Io lo annaffio e lui sta li, praticamente identico a se stesso da settimane.
La salvia, che sembrava l’unica pianta normale di un orto anarchico, si è suicidata la settimana scorsa. Verde e rigogliosa la mattina, stramazzata nel vaso la sera. Nessuna speranza di rianimarla nemmeno con fiumi di acqua e riti propiziatori col plenilunio. Vatti a fidare.
In tutto questo il prezzemolo si è specializzato in agguati. Normalmente se ne sta tranquillo, ma periodicamente aggredisce il malcapitato di passaggio sulle scale con foglie grandi come lenzuola, spuntate anche quelle magicamente dalla sera alla mattina! Un modo non troppo subliminale per chiedere di essere potato ed ovviamente cucinato.
Ecco, questa sera mi è toccato l’agguato del prezzemolo…. ma a quanto pare non era il solo pronto a farmi venire i sensi di colpa per essere stato trascurato. Mi è bastato aprire il frigorifero ed eccolo li, il mio lievito madre depresso e affranto. Effettivamente il poverino aveva tutte le ragioni per avercela con me, visto che questa settimana, tra un impegno e l’altro, non sono riuscita a preparare nè pane, nè pizza.
Cosa fare dunque? Semplice: si mischia tutto e si prova a preparare delle piadine….non con una salsa al prezzemolo, ma col prezzemolo direttamente nell’impasto. Delle piadine prezzemolate, per l’appunto.
Ho seguito il procedimento indicato da Felix
qui, adattando un pochino le dosi. Ho usato:
– 180 g di lievito madre
– 50 g di acqua
– 1 cucchiaio di olio
– 1 cucchiaino di sale abbondante
– 1/2 cucchiaino di zucchero
– farina Nutrisì (quanto basta per rendere compatto il panetto)
– 1 bel mazzetto di prezzemolo (dalle foglie giganti e mutanti)
Ho sciolto il sale e lo zucchero nell’acqua e l’ho unita al lievito madre insieme all’olio ed ho aggiunto la farina un pò per volta, fino ad ottenere un panetto morbido. Poi ho tritato per bene il prezzemolo e l’ho unito al panetto lavorandolo un pò per amalgamare bene tutto.
Dopo di che ho diviso il panetto in 5 palline da 60 grammi e le ho stese molto sottili.
Questa la prima piadina ancora cruda.
L’ ho cotta in una padella a fiamma non eccessivamente alta in modo che non si bruciasse. Si cuociono in un attimo e sono davvero veloci da fare.
Eccola cotta 🙂
Sono buonissime, leggerissime, profumatissime e si piegano che è una meraviglia!
Se le tirate ancora più sottili e le tenete un pò di più sul fuoco, diventeranno croccanti e molto simili al pane carasau. Buonissime anche così!
Il prezzemolo le rende saporite e anche molto particolari. Io le ho farcite a piacere, ma possono tranquillamente essere utilizzate come sostitute del pane quando non ne avete in casa e dovete trovare una soluzione all’ultimo momento.
Ovviamente potete unire all’impasto tutte le erbe che preferite, a gusto vostro. Se la mia salvia non si fosse suicidata, avrei provato volentieri anche con quella, ma sospetto che la prossima candidata sarà la maggiorana compulsiva… prima che sia lei a divorare me!!