No questo non è del tutto corretto, perchè sono sempre stata un’amante della pizza e dei farinacei, ma diciamo che ultimamente, quando penso a cosa mi piacerebbe mangiare, mi vi viene spesso in mente la pizza.
Che la responsabile sia LEI? Che dipenda dalla piccola frugoletta che si ostina a stare costantemente appallottolata a testa in giù e che in due ore di tentativi di morfologica non ha ceduto nemmeno un millimetro di terreno, rifiutandosi di farsi vedere in faccia??
Ebbene si, io e il Presidente aspettiamo lei, Puzzetta. Che da brava femminuccia ci sta dando qualche assaggio del suo caratterino 🙂 E ha le voglie di pizza!!!
Peccato che sia un tantino caldo per accendere il forno… e che nella nuova casa non abbiamo ancora i condizionatori (sopravviviamo grazie a due ventilatori che ci seguono ovunque) … e che effettivamente ci basterebbe sprizzarci addosso qualche goccia di limone per essere cotti a puntino e serviti noi!
Ma insomma, se una food blogger (o presunta tale!!!) si lascia demoralizzare da solo 40 gradi all’ombra, che food bloggher è? No no no! Se Puzzetta vuole la pizza, la pizza avrà!
Perchè intendiamoci, è lei che ha le voglie, mica io.
Peccato che proprio quel giorno il Presidente avesse espresso il desiderio di mangiare del pesce a cena….
Visto che l’adagiare un’orata su una pizza avrebbe potuto rivelarsi un tantino scomodo e che infilare una pizza in un’orata sarebbe stato abbastanza complicato, ho optato per i gamberi.
I gamberi sono pesce.
Insomma… vivono nel mare…si pescano … Dunque i gamberi sono pesce! E’ un dato di fatto. Ovvio no? E sono anche perfetti per essere messi su una pizza!
Il Presidente non era particolarmente convinto della mia teoria sul pesce (sospetto che avesse un’idea un tantino diversa di cena a base di pesce), ma siccome è un tesoro di uomo (e secondo me sta facendo le prove generali per quando verrà messo in minoranza dall’arrivo di Puzzetta), ci ha assecondate 😉
A quel punto il minimo che potessi fare era evitare che si squagliasse in casa sotto i colpi del forno. Dunque mi sono lanciata nella mia prima pizza in padella, che si è rivelata davvero buonissima!!! E, a mio avviso, anche belloccia a vedersi 🙂
Questi gli ingredienti che ho usato.
Per la pizza:
– 200 g di Farina Nutrisì (ma è perfetta anche la Koilia che trovate al Tuodì o il Bix B)
– 100 g di Farina Mix It! DS
– 200 g di acqua tiepida
– 5 g di lievito secco di birra
– 1/2 cucchiaino di zucchero
– 1 cucchiaino di sale
– 1 o 2 cucchiai di olio evo (ammetto che vado ad occhio, ma le dosi dovrebbero essere queste)
Per il condimento:
– una busta di insalatina mista a foglia tenera
– circa 500g di gamberi freschi
– 2 cucchiai di maionese
– sale e pape macinato al momento
Sciogliete il lievito nell’acqua insieme allo zucchero e lasciatelo riposare mentre preparate e pesate le farine. Una volta pronte, versate l’acqua nella planetaria e aggiungete prima l’olio e poi la farina. Azionate la planetaria a bassa velocità, affinchè incorpori bene gli ingredienti e poi fatela andare a velocità sostenuta per qualche minuto. Aggiungete il sale e, quando il tutto vi sembrerà bene omogeneo (anche qui vado ad occhio, senza rispettare tempistiche precise), trasferite l’impasto in una ciotola cosparsa di olio evo e coprite con la pellicola. Lasciate lievitare il tutto per un’ora e mezza due. (ma con questo caldo tropicale anche meno!)
Nel frattempo pulite bene i gamberi e saltateli in una padella con pochissimo olio evo e sale. Appena saranno cotti, metteteli a raffreddare e poi tagliateli a pezzetti.
A lievitazione completata, dividete l’impasto in due e stendetelo su due fogli di carta da forno. Io l’ho steso usando le mani cosparse di olio.
Scaldate bene un filo di olio evo in 2 padelle chiuse da un coperchio. Appena sia padelle che olio saranno ben calde, trasferite i dischi di pizza all’interno e richiudete con i coperchi. Lasciate cuocere a fuoco medio per circa 3 minuti e poi girate le pizze con l’aiuto di una pinza. Dopo altri 3 minuti togliete i coperchi e lasciate cuocere la pizza girandola di tanto in tanto per dorarla da entrambi i lati.
I tempi di cottura dipenderanno da quanto avrete steso sottile la pizza. A me piace sottile, quindi i circa 15 minuti le pizze erano cotte. Mettetele a raffreddate nei piatti da portata e ultimate il condimento. Unite i gamberi all’insalata e aggiungete la maionese. Mescolate delicatamente e salate.
Disponete il condimento in modo uniforme sulle pizze ed ultimate con una spolverata di pepe macinato al momento.
Buonissime!!! Sono state divorate in un attimo!!
Dopo somigliavo ad un balenottero spiaggiato, ma questa è un’altra storia… 😀
E dopo mesi di forzata inattività, eccomi di nuovo!!!!
Alle prese con una valanga di novità che sembrano moltiplicarsi ogni giorno, ma diciamo che ora posso provare a rimettere mano al mio piccolo e trascurato blog, del quale, mio malgrado, proprio non ho potuto occuparmi.
Gli ultimi mesi sono stai un uragano di avvenimenti ed è difficile anche solo raccogliere le idee. Un trasloco, che ci ha finalmente portati nella casetta nuova, ma che ha comportato un lavoro forsennato per diverse settimane…. un nuovo pelosetto, un adorabile trovatello con tanta voglia di una casa e di coccole… un lavoro che reclamava la sua smodata quantità di tempo ed attenzione senza se e senza ma…. e dopo una decina di giorni che ci eravamo trasferiti, ancora tra scatoloni, armadi da montare e lampadari da attaccare…. abbiamo scoperto che la famiglia si sarebbe allargata ulteriormente!! E no, non abbiamo adottato un terzo micio :DDD
Notizia delle notizie: sono incinta!!! Ammetto che mi fa ancora un pò effetto scriverlo 🙂
Oltre alla carenza patologica di tempo che tutte queste novità hanno portato, l’ostacolo più grande alla cura del blog che tanto amo, è stato proprio il primo periodo della gravidanza… non ho avuto nausee violente o problematiche, ma piuttosto un disgusto totale per quasi ogni forma di cibo. Mangiare era davvero un problema e il mettersi davanti ai fornelli a cucinare assolutamente impossibile, con somma tristezza del povero Presidente… che da tesoro di uomo qual è, non ha mai fatto una piega e ha fatto la cura di uova e pomodori, a scapito della sua tanto amata carne della quale io non potevo neanche sentire l’odore!
Praticamente fino alla fine dei fatidici 3 mesi sono sopravvissuta grazie a pomodori, mozzarelle, stracchino e patate lesse. E non c’era verso di mangiare altro. Avevo finalmente la mia super cucina nuova con super piano di cottura, super forno e spazio e volontà e non riuscivo ad usare assolutamente nulla, non c’era verso.
Scrivere post di cucina sarebbe risultato abbastanza ridicolo… avrei potuto osannare le meraviglie di una foglia di basilico sminuzzata un una ciotola di pomodori o lanciarmi in una dissertazione sulla varietà di questi ultimi in commercio e sulle relative sfumature di gusto…avrei potuto scrivere di quanto mi piacciano le patate lesse ancora calde ed esultare per il fatto che ho imparato a cuocerle a vapore nel mio nuovo e fichissimo microonde ad incasso…oppure avrei potuto bearmi del fatto che il Presidente sa condire la caprese in modo sublime (come mette sale, pepe e olio su mozzarella e pomodoro lui non lo fa nessuno!), ma ho temuto che al secondo post mi avrebbero internato per direttissima, vai poi a spiegare che era colpa degli ormoni!!!
Insomma, cibo NEIN!!! Non c’è stato proprio verso….
Detto ciò, il trimestre di patimento doveva pur finire, perciò ho atteso fiduciosa il reflusso della marea della nausea, mentre il sito di Gluten Free Travel & Living iniziava la Scuola di Cucina e io morivo dalla voglia di partecipare…
Temo però di aver preso troppo alla lettera questa faccenda del reflusso…. perchè la marea di nausea è passata, ma il reflusso no!! Bella fregatura: ora che potrei finalmente mangiare, non posso! O meglio, devo evitare tutta una serie di alimenti irritanti (addio miei adorati pomodori…addio amata mozzarella…sob sob!) e mangiare come un uccellino, a meno di spiaggiarmi come un balenottero in preda ad una digestione impossibile.
Ma è comunque un passo avanti, che diamine! Almeno ora riesco a leggere di nuovo i miei blog di cucina preferiti, a preparare un arrosto al Presidente e, miracolo di tutti i miracoli, mangio le mele!!!!! Chi mi conosce sa che le ho sempre considerate il più inutile dei frutti (a meno che non fossero inserite in una profumata torta con un pò di cannella) e mai nella vita sono stata una mangiatrice di frutta…. ecco, ora la adoro. Conterà pur qualcosa! :DDDD
Sta di fatto che quando ho letto che il tema del mese della Scuola di Cucina era il pane, ho fatto un doppio carpiato perchè si, il pane posso sia cucinarlo che mangiarlo!! Olè!!!
Quindi oggi vi propongo il mio pane preferito, quello che amo fare e mangiare a casa e che mi ricorda molto il sapore del Pane nero di Lariano (chi è di Roma o dei Castelli mi può capire).
A suo tempo sono partita dalla ricetta base del pane bianco di Felix e Cappera e poi ho modificato le dosi per unire 100 g farina integrale. Questo il risultato.
Questi gli ingredienti:
– 230 g di farina Mix B o NutriSi
– 110 g di farina Glutafin
– 60 g di farina Farmo (nella variante con il lattosio, non ho ancora mai provato l’altra in questa ricetta)
– 100 g di Brot Mix Shar
– 400 ml di acqua tiepida
– 5-6 g di lievito di birra secco
– 20 ml di olio evo (ma ammetto che ultimamente vado ad occhio…)
– 1 cucchiaino di zucchero
– 2 cucchiaini di sale
– una spolverata di farina Mix It!
Il procedimento è davvero semplice. Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme allo zucchero e lasciatelo da parte mentre preparate le farine. Una volta pronte queste ultime, versate l’acqua nella planetaria, unite l’olio e la farina e iniziate a mescolare a velocità bassa, per poi passare a velocità sostenuta appena tutti gli ingredienti si saranno amalgamati un pò. Unite il sale e lasciate andare qualche minuto. Non ho mai badato molto a tempo di impasto…. personalmente faccio andare la planetaria giusto il tempo di avere un composto ben amalgamato e uniforme. A questo punto trasferite l’impasto in una ciotola oleata e lasciate lievitare per circa 2 ore.
Se avete un forno con la funzione “lievitazione” il risultato è garantito indipendentemente dalla temperatura esterna dell’ambiente.
Una volta completata la lievitazione, spolverate con un pò di farina Mix It! un foglio di carta forno e “scaravoltateci” sopra l’impasto, poi, con l’aiuto di una spatola cosparsa di olio, tagliate l’impasto in due e separate le due metà. Con le mani bagnate o appena oliate date la forma che preferite alle due porzioni di impasto (io ne ho fatto 2 filoncini) e spolverateli con un altro pò di Mix It!
Infornate il pane in forno statico a 250° per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 200° e passate al ventilato. Lasciate cuocere per 35-40 minuti (dipenderà anche dalla potenza del forno).
Mi piace utilizzare la funzione ventilato perchè la crosta del pane risulta più spessa e croccante… e io adoro la crosta del pane!
Di tutte le ricette che ho provato questa per ora è quella che mi piace di più, è un pane saporito e rustico e, per chi ha potuto provarlo prima di diventare celiaco, ricorda davvero il Pane nero di Lariano.
A volte, a seconda del lievito che di usa e anche dell’umidità dell’impasto, una volta “scaravoltato” l’impasto può risultare più basso, ma non vi preoccupate ed infornate, il risultato sarà ottimo lo stesso e avrete soltanto un’alveolatura appena più piccola.
I felini sono esseri superiori. Ne sono assolutamente convinta. Ho sempre saputo che sono animali particolari, affascinanti e misteriosi, ma dopo 10 mesi con un micio in casa, mi sono resa conto che sono proprio superiori. Chi vi dice che i gatti non sono affettuosi, non ne ha mai avuto in casa uno. Chi vi dice che sono opportunisti, semplicemente non li ha capiti. Noi umani siamo abituati a trattare gli animali come creature inferiori o comunque meno evolute e trovarci di fronte un animale che questa “superiorità” non la riconosce neanche un pochettino, ci spiazza e ci fa pensare che l’animale in questione sia infido, imprevedibile e pure un pò cattivo all’occorrenza.
Potere della presunzione umana e di una buona dose di ignoranza, intesa come scarsa conoscenza ed esperienza.
Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone pensa, sono i gatti ad essere superiori a noi, in molte cose. Sono animali fieri e liberi, ma hanno la capacità innata di conservare questa loro indipendenza pur affezionandosi ed amando il “loro” umano (perchè siamo noi i loro compagni di branco, non il contrario). Sembrano opportunisti, ma solo perchè sono molto più attenti e sensibili di noi a tutto ciò che li circonda e agiscono di conseguenza. Inoltre sentono, vedono e percepiscono cose che noi umani invece ignoriamo completamente e che non sono alla nostra portata
Si potrebbero passare ore ad osservare un gatto e a studiarne il comportamento, ma non si riuscirebbe comunque a comprenderne i segreti… perchè non se ne hanno gli strumenti.
Insomma, i felini sono superiori, c’è poco da fare. E hanno anche un olfatto sopraffino, soprattutto quando gli umani cucinano qualcosa di buono!
Mentre preparavo il piatto che vi propongo oggi, Pelosina non mi ha mollata un secondo, seguendo ogni mia mossa e provando tutte le volte che poteva ad infilare il suo musetto in una delle ciotole (una gatta che adora il profumo del mais non può che vivere in casa di una celiaca…)
Anche questa settimana ho preso spunto dai suggerimenti delle blogger di Gluten Free Travel & Living (questa faccenda della cucina brasiliana mi stuzzica davvero tanto!) e ho provato a cucinare le crocchette di mais dal loro suggerite, con un minimo aggiustamento di ingredienti per sglutinarle.
Questo il risultato 🙂
E questi gli ingredienti:
– 200 g di mais in scatola
– 200 ml di latte (io ho usato quello ad alta digeribilità)
– 1/2 dado da brodo
– 1 cucchiaio di margarina (io ho usato il burro)
– 8 cucchiai di farina Mix It! DS
– 2 uova
– pangrattato
– olio di semi per friggere q.b.
– sale (questa è una mia aggiunta)
Il procedimento è davvero semplice:
frullate il mais utilizzando una piccola parte del latte, trasferitelo in una casseruola ed aggiungete il resto le latte, il dado ed il burro. Portate a bollore mescolando sempre ed aggiungendo la farina a pioggia, fino a quando l’impasto non sarà diventato bello sodo e consistente. Essendo il mais molto dolce, ho aggiunto un pò di sale (secondo me ci stava molto bene 🙂 ) Fate raffreddare e lasciatelo riposare in frigo per almeno un’ora. Poi, con le mani bagnate, formate le crocchette e passatele nal pangrattato, poi nelle uova sbatture (alle quali avevo aggiunto un altro pizzico di sale) e poi di nuovo nel pangrattato. Friggete in abbondante olio di semi fino a quando non saranno belle dorate.
Sono veramente ottime! Prevalentemente dolci, ma molto saporite e sfiziose. Confermo inoltre che sono ottime anche se mangiate fredde, a me sono piaciute persino di più. La cucina brasiliana comincia a piacermi, confesso 😉
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!
Se qualcuno conosce il segreto della bilocazione batta un colpo! Intendiamoci, non sono schizzinosa, mi vanno bene anche cose come il teletrasporto, la clonazione, la bacchetta magica o il gira tempo di Ermione, insomma qualunque cosa che mi permetta di essere in almeno un paio di posti contemporaneamente. Potrei essere a lavoro ed allo stesso tempo a casa a sfaccendare. Oppure potrei dedicarmi completamente alla ristrutturazione di casa e contemporaneamente provare tutti gli abiti da sposa del mondo. O ancora potrei avere finalmente il tempo di cucinare tutto quello che voglio mentre il mio clone è alle prese con bomboniere, allestimento dei tavoli e fioraio. Il tutto ovviamente mentre la mia terza copia si occupa h24 del maledetto cellulare che non smette mai di squillare.
Quindi a conti fatti mi serve una trilocazione. Ecco. Si. Una cosa facile facile.
Qualcuna di voi sa dirmi come si fa? 🙂
Nel frattempo, la mia ricettina per questo venerdì sglutinato, dopo due tristissime settimane di astinenza nelle quali anche mangiare è stato un lusso…
Ecco gli ingredienti:
– 200 g di Fusilloni La fabbrica della Pasta di Gragnano (semplicemente deliziosi!)
– 300g. di funghi pleurotus
– 300g gamberetti sgusciati (io ho usato quelli surgelati)
– 8 pomodorini piccadilly
– 1 spicchio di aglio
– peperoncino
– olio evo
– sale q.b.
– pepe q.b.
– 1 ciuffo di prezzemolo fresco
Pulite per bene i funghi, lavateli e tagliateli listarelle. Fateli rosolare in una padella con l’olio evo, l’aglio ed il peperoncino finchè non saranno ammorbiditi e aggiugete poi i gamberetti ed i pomodori tagliati a pezzettini (che si sfalderanno creando un saporito sughetto). Regolate di sale e pepe e lasciate andare il tutto finchè l’acqua rilasciata dai gamberetti e dai funghi non sarà evaporata e la salsa non si sarà addensata. A questo punto unite la pasta che avrete cotto nel frattempo in abbondante acqua salata, mantecate per un minuto, impiattate e date una spolveratina di prezzemolo alla fine.
E’ una ricetta semplice e veloce, ma davvero gustosa e questa pasta e assolutamente sublime. Provatela!!
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!
Se c’è una cosa che mi piace mettere in tavola quando ho ospiti è il pane fatto in casa. Adoro il profumo del pane appena cotto e mi piace servirlo ancora tiepido e croccante. Trovo che sia davvero una delle cose più buone del mondo e un inizio perfetto per qualunque pranzo o cena.
Ultimamente sono in vena di pani particolari ed esperimenti. Il poco tempo a disposizione purtroppo non gioca a favore delle lievitazioni più lunghe e delle preparazioni che richiedono tempo e tranquillità per poter dare i loro meravigliosi risultati. Ma con un pò di organizzazione, qualche pasticcio goloso, lo si può improvvisare.
Il pane che vi propongo oggi è nato un pò per caso. Mentre frugavo nella dispensa in cerca di ispirazione, mi sono ritrovata tra le mani una confezione di amaranto. Di solito questo cereale viene usato nelle zuppe e servito con legumi o altri cereali, ma perchè non provarlo anche nel pane? Per completare l’opera ho scelto di unire delle noci .
Il risultato è stato assolutamente sorprendente! Un pane, leggermente scuro, saporito, croccante, insolito e gustosissimo! E’ stata la prima cosa a sparire dalla tavola durante la cena 😉
Eccolo qui.
Questi gli ingredienti:
-140 g di farina Nutrisì per pane
– 60 g di farina Glutafin
– 50 g di farina di amarato
– 180 ml di acqua tiepida
– 10 g di lievito di birra fresco
– 1/2 cucchiaino di zucchero
– 1 cucchiaino di sale
– 2 cucchiai di olio
– 60 g di noci
Ho sperimentato anche la variante senza lattosio utilizzando
– 150 g di farina Nutrisì
– 50 g di Farmo senza lattosio
– 50 g di farina di amaranto
Il pane è venuto ugualmente delizioso, quindi la ricetta si presta alle diverse esigenze
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungete lo zucchero e lasciate riposare qualche minuto. Nel frattempo, mettete l’amaranto in un piccolo mixer e polverizzatelo cercando di ottenere la farina più sottile che potete. (io ho utilizzati un piccolo tritatutto perfetto per le piccole quantutà). Unitelo alle altre farine e mettete tutto nella planetaria. Aggiungete l’acqua con il lievito, l’olio ed iniziate ad amalgamare gli ingredienti. Qualche minuto a bassa velocità, poi aumentate, per impastare bene. Aggiungete il sale e lasciate andare ancora un pò. Quando l’impasto sarà ben amalgamato, riducete al minimo la velocità e unite le noci tritate. Trasferite l’impasto in una ciotola ben oliata, coprite con la pellicola e lasciate lievitare nel forno con la lucina accesa per circa 3 ore. A lievitazione conclusa, capovolgete l’impasto sulla carta da forno infarinata, cospargete di farina anche la superficie del pane (io per questa operazione uso sempre la Mix It! DS) e infornate in forno preriscaldato e statico alla temperatura massima per 10 -15 minuti, poi abbassate a 200°, azionate la funzione ventilato e lasciate cuocere finchè la crosta non sarà dorata al punto che preferite. (la mia era super croccante!)
Spero vi piaccia quanto è piaciuto a noi! Buon appetito!
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day!
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